E’ la storia di un’avventura…

È la storia di un’avventura…

Un’avventura piena di suoni e colori.

I bambini correvano per i corridoi e lasciavano che la gioia uscisse dalle loro bocche attraverso le note che poco a poco stavano imparando a riconoscere come fossero nuove amiche.

Uno cantava mentre altri lo accompagnavano con dei ritmi nuovi e accattivanti. 

Un ragazzo, nella stanza a fianco, sentiva quegli echi mentre teneva in bocca il suo strumento. Non smetteva di soffiare e di pensare a quel giorno di pioggia in cui prese in mano lo strumento per la prima volta; un giorno così freddo e grigio che il sole sembrava non essere mai esistito. In quei giorni la luce del sole non poteva scaldarlo, ma i suoni del suo sassofono, quelli sì, avevano il potere di portarlo lontano. E continuava a soffiare, stanco e soddisfatto, perché presto avrebbe suonato in concerto quel brano. I suoi amici si aspettavano molto da lui, che aveva la parte principale. E lui ne era orgoglioso. Se riponevano molta fiducia in lui era perché sapevano che poteva farcela, e le fatiche di tutti loro sarebbero state ripagate dalla riuscita della serata. 

Dal corridoio si sentiva bene quel brano. Lei lo sentiva tutte le settimane quando entrava nella stanza dove faceva lezione.

Una chitarrista, gli occhi verdi e pieni di sogni che non raccontava mai a nessuno, si esercitava con un arpeggio molto impegnativo.

Solo lei sapeva che voleva diventare una scrittrice di favole. Ne aveva già scritte sei, e le raccontava ai suoi cuginetti. Tra una favola e l’altra, suonava la chitarra e loro si addormentavano. Così ogni settimana si esercitava con pezzi nuovi ed inventava nuove storie. E le sue storie nascevano sempre dalla sua musica, per questo erano così affascinanti.

I suoi cuginetti andavano nella stessa scuola di musica, ma non suonavano. Si erano iscritti nel coro e cantavano un sacco di canzoni. Secondo la mamma il coro li stava facendo maturare, perché a casa li vedeva più attenti nei compiti, ma anche più fantasiosi nel gioco. Ed avevano un nuovo interesse che li rendeva un po’ più indipendenti da televisione e tablet.

I più grandi del coro potevano cantare anche in polifonia, ma loro erano alle prime armi ed ascoltavano attenti, gli occhi spalancati e la bocca socchiusa, le indicazioni del Maestro che li accompagnava in questo meraviglioso gioco.

Era uno di loro il Maestro. Non aveva l’aria di uno bacchettone e severo. Era esigente, questo sì. Ma accoglieva tutti con un sorriso. E quando tornava a casa dalle prove si sentiva stanco, ma felice. Perché quella musica, condivisa, fatta di sorrisi, di tanti volti grandi e piccoli, gli regalava molto di più di quanto lui si aspettasse…

È la storia di molte storie, che si incontrano e si intrecciano. E che poi tornano a sciogliersi e ad intrecciarsi con altre ancora. Ogni volta più colorate e ricche di prima.

È la storia di un’avventura… che riparte.

Che non si è mai fermata.

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