Vecchi ricordi, nuove note…

Una nonna innamorata della musica ci racconta la sua esperienza.

Musica al femminile: la signora suona la chitarraChi come me era bambino negli anni sessanta ed ha avuto la fortuna di studiare musica o uno strumento musicale, probabilmente ha il ricordo di mesi e mesi di solfeggio.

Lezioni con noiosissimi esercizi e vecchi libri riciclati da vecchie zie, spesso portati a rilegare, con le pagine ingiallite e impregnate dall’odore di polvere.

Il tutto rendeva le ore di esercizio abbastanza inquietanti.
Senza contare il regime dettato spesso da insegnanti intransigenti che infondeva un senso di inquietudine ed inadeguatezza.
Non per tutti, ovviamente, ma spesso funzionava così.

La sorpresa che ho avuto assistendo alla lezione di propedeutica dei miei nipotini è stata grande!
Il clima gioioso di gioco ha catturato anche i genitori che hanno partecipato.
I piccolini, anche se un po’ intimiditi, sono sempre stati piacevolmente rapiti dal capacissimo maestro, che è riuscito a mantenere un contatto visivo con tutti e li ha coinvolti nella musica con giochi di colori e suoni.
L’attenzione è sempre rimasta alta perché i giochi cambiavano continuamente.
I bambini sono stati stimolati a produrre suoni con diversi strumenti ludici ed è stata una sorpresa dietro l’altra.
La cosa più bella è stato poi vedere come i miei nipotini tornano volentieri a lezione di musica.

Io non sono uno di quelle persone che dicono sempre “Ai miei tempi era meglio”… I nostri tempi per noi erano “meglio” perché eravamo giovani.

Ma il mondo è andato avanti, molte cose sono cambiate nella società, gli studi sono più specifici ed approfonditi, e oggi possiamo offrire ai nostri giovani il “meglio” nella loro educazione.  Perché negarglielo?

Una nonna

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